La flora batterica nelle urine in gravidanza viene effettuata mensilmente. Questo esame è molto importante soprattutto nella durata dei nove mesi, in quanto permette di essere a conoscenza lo stato salutare della donna.
L’esame consente infatti di venire a conoscenza di eventuali infezioni alle urine o al verificarsi di alcune alterazioni nella flora batterica.
Oltre che permettere di poter controllare e tener sotto controllo il diabete gestazionale o peggio ancora una eventuale preeclampsia.
Urine in gravidanza: come leggere l’esame e costi
Per accertarci che non ci siano batteri nelle urine durante la gravidanza, è necessario controllare i valori e saper leggere il referto, che viene suddiviso in:
Esame chimico fisico
Per poter leggere quest’esame è essenziale conoscere ogni valore riportato in esso:
- Peso o densità specifica: esso indica le funzioni del rene e quanto capace sia a gettar via quelle sostanze dannose presenti nelle urine. Il suo valore normale si aggira tra i 1010 e 1030.
- PH: questo valore è in grado di analizzare l’acidità o l’alcalinità di una soluzione. Se il valore dovesse superare il “7” potrebbero esserci infezioni batteriche. Se è inferiore a 5 il paziente potrebbe soffrire di diabete o assumere cibi contenenti troppe proteine.
- Aspetto: le urine devono assumere un aspetto limpido, qualora fossero più torbide allora potrebbero esserci batteri o infezioni di diverso tipo.
- Colore: le varianti normali sono ambra e giallo paglierino. Qualora il colore si avvicinasse al rosso o blu, ciò potrebbe indicare un’assunzione di coloranti o sostanze farmaceutiche. Nei casi in cui la colorazione risulta più rosata, significa che è presente l’emoglobina.
- Nitriti: Generalmente sono assenti, ma talvolta quando ci sono vengono rifiutati con le urine o in alcuni casi con il sudore.
- Corpi “chetonici”: si verificano quando il paziente ha digiunato per un bel po’ di tempo, soprattutto in periodi stressanti o con forti forme di nausea. In sintesi sono dei componenti chimici causati dalla disintegrazione delle proteine.
- Albumina: durante il periodo di gravidanza, questo è uno dei valori più importanti da monitorare. Infatti qualora ci sia un eccesso di proteine o la pressione massima è superiore a 140 mentre quella minima oltre i 90, allora c’è la possibilità di una preeclampsia.
- Emoglobina: la tollerabilità massima è consentita fino a 0,03 mg/l. Generalmente il sangue nelle urine è totalmente assente, qualora si superi tale soglia potrebbe esserci una pieghetta, cistite o il cosiddetto polipetto cervicale.
L’esame è totalmente gratuito qualora si ci rivolgesse presso una struttura convenzionata dal Servizio Sanitario, o in alternativa presso una struttura pubblica.
Naturalmente durante il periodo di gravidanza è essenziale tenere sotto controllo l’alimentazione, soprattutto le eventuali intolleranze al fruttosio, lattosio e al cibo in linea generale.
Bruciore quando si urina
Se la donna dovesse mai provare dolori o bruciori al momento delle urine, allora è preferibile farsi scrivere dal medico l’esame esame dell’urinocoltura.
Quest’ultimo è un esame specifico che va ad individuare il batterio che si trova nella flora batterica della donna in gravidanza. Grazie all’urinocoltura e con il suo antibiogramma, si individua anche l’antibiotico più idoneo per sconfiggere il virus.
Quando bisogna urinare?
Il momento ideale per raccogliere le urine è sicuramente il mattino. Non bisogna per forza stare digiuni, ma l’importante è che si faccia prima un’accurata igiene intima.
La mattina è il momento perfetto in quanto mediante le analisi, si riesce a fare una diagnostica più precisa e significativa. L’importante che il campione non venga trasportato presso il laboratorio non oltre le due ore.
Viceversa potrebbe verificarsi la presenza moltiplicata di batteri e di conseguenza i valori dell’esame potrebbero essere alternati e quindi non comunicare quelli esatti.
Se il campione viene portato oltre le due ore, allora è preferibile raccogliere le urine direttamente sul posto o lasciarlo in frigo per un po’ di tempo.